LA NOSTRA STORIA
A FIRENZE DAL 1945
LE RADICI
Stipula - letteralmente in latino “pagliuzza” - è quello che i romani spezzavano ritualmente in segno di adesione ad un accordo. Stipula è sinonimo del patto di qualità e distinzione che la fabbrica fiorentina di stilografiche è pronta a stabilire con chi le dà fiducia.
Fedele ad una logica di continuità con il passato e nel pieno rispetto della tradizione delle “botteghe fiorentine”, Stipula si sente chiamata a tradurre in penne di altissimo pregio questo patrimonio unico.
La Foglia nervata presente nel marchio e ricorrente nelle marcature e punzonature delle penne Stipula evoca la vocazione della scrittura. Con le sue nervature pronte a condurre la linfa dalla radice della pianta fino alla sua sommità, la Foglia nervata Stipula è infatti una metafora naturale di quel principio di capillarità che rende fisicamente possibile il mondo della penna stilografica.
Nel 1945, all’indomani della liberazione di Firenze, Renzo Salvadori, quindicenne, viene assunto presso una piccola officina meccanica, ubicata nel centro della città di Firenze, in un vicoletto vicino alla Piazza della Signoria, chiamato Chiasso del Buco. Qui comincia la sua carriera di tornitore alle prese con un vecchio tornio a revolver. Comincia quasi per caso in questa officina del Chiasso del Buco a Firenze la passione di Renzo per le penne.
Un giorno chiede al suo capofficina il permesso di trattenersi a lavoro dopo l’orario e utilizza le attrezzature per riparare una vecchia penna a serbatoio del padre Angiolino. Si tratta di una penna di ebanite laminata oro che il padre aveva ricevuto come regalo in gioventù e che non tiene più l’inchiostro: ora la penna finisce nelle mani di Renzo per un tentativo di assistenza straordinaria. Renzo Salvadori è incuriosito dal suo funzionamento e scopre in sé una inaspettata dimestichezza con gli strumenti da scrittura.
Non solo restituisce al padre la sua stilografica del cuore perfettamente funzionante, ma comincia a interessarsi di penne usate, che ripara e in certi casi ricostruisce quasi totalmente con pezzi autoprodotti al tornio. Di lì ad essere conosciuto dai rivenditori della città di Firenze per la sua capacità di rimettere in sesto anche i casi più difficili il passo è corto.
Ma quello delle penne per Renzo rimane ancora un riempitivo. Ha attrezzato la propria cantina di via del Caparra a Firenze come un vero e proprio laboratorio in miniatura, ma il suo lavoro lo tiene occupato tutto il giorno (diverse officine meccaniche prima; la direzione dell’officina dell’azienda tramviaria di Firenze poi).